Libri 2013

Giornale di guerra - Cronaca di Sarajevo assediata
Zlatko Dizdarevic
Sellerio editore
Euro 8
 
Dopo che ci siamo arrovellati - ammesso che l'abbiamo fatto - sui nostri sentimenti per Sarajevo, ecco finalmente uno che ci dice con che sentimenti verso il resto del mondo la gente di Sarajevo si misura da anni con la morte, la mortificazione e la menzogna. Sono molte le cose, in queste pagine, che ci daranno fastidio. Ci darà fastidio scoprire quanto valgano davvero (valgono infatti, ma non tanto) i nostri aiuti umanitari; quale infamia possa mascherarsi con le magnanime e sconsolate dichiarazioni sul fatto che «tutte le parti sono altrettanto responsabili»; quanto poco eccentrica e primitiva e rassicurantemente «balcanica» sia Sarajevo e la sua gente, e quanto invece vicina e simile a noi (simile, almeno, a quello che noi ci vantiamo e ci illudiamo di essere); quanto poco, infine, ci si aspetti lì da noi - in un senso, Sarajevo ci ha abbandonati al nostro destino. Giornale e diario quotidiano, gli scritti di Dizdarević tormentano soprattutto per l'ossessiva ripetizione del resoconto di una vita con la morte e la fine di tutto, in cui ogni giorno è uguale al precedente ma peggiore, e mille volte si scrivono le parole fatali ormai, mai più, per riscriverle ancora una volta ancora più fatali e definitive. D'altra parte Dizdarević mostra, giorno dietro giorno, la faccia che nessuno vuol vedere di questa sporca guerra: e cioè che c'è una minoranza di banditi prepotenti e strapotenti, e tanta gente inerme, falcidiata e costretta ad abbassarsi sotto il tiro dei cecchini, ma attaccata alla propria città e alla vita civile, al ricordo di un altro modo di essere delle cose che è stato e che dovrà tornare. Se e quando tornerà, dovrà pur esserci uno specchio in cui ciascuno si guarderà in faccia. Anche questa resistenza asciutta e lucida, senza speranze e senza preghiere, può darci fastidio, qui, nel nostro padiglione degli specchi ruffiani. (Adriano Sofri)

L'età di Lulù
Almeduna Grandes
Guanda
Euro 8
 
Per Lulù, protagonista di questa opera prima, l'erotismo ha i caratteri di un'ossessione, di una condanna da scontare, di un richiamo che la spinge a sperimentare le estreme, più offensive forme di trasgressione: conseguenza paradossale di una prima, violenta e tenera esperienza avuta a quindici anni con Pablo, amico di famiglia di dodici anni più vecchio di lei, e del rapporto che i due hanno coltivato nella lontananza e nel desiderio fino a ritrovarsi e a sposarsi. Ma è un rapporto fondato sulla pratica del libertinaggio. La prossima età di Lulù sarà quella della fuga da Pablo e del tentativo di costruire un'esistenza autonoma: rimane però, irresistibile, l'attrazione per la sessualità più torbida e sfrenata, incarnata nella intensa figura di Ely.


1Q84 libro 3 - Ottobre dicembre
Murakami Haruki
Einaudi
Euro 18,50
 
La terza parte di "1Q84" si apre con Ushikawa: abbandonato il lavoro di avvocato, lasciato da moglie e figli, l'uomo, così brutto da suscitare repulsione in chiunque lo incontri, ora vive da solo e fa il detective privato. Il suo incarico, commissionato dalla Setta, è di rintracciare Aomame, ma quando si rende conto che la ragazza risulta nascosta da qualche parte ed è praticamente irraggiungibile, decide di concentrarsi su Tengo: qualcosa gli dice che se riuscirà a trovare lui, prima o poi salterà fuori anche lei. Affitta perciò una stanza nel condominio di Tengo e piazza una videocamera davanti all'ingresso della sua casa, per sorvegliare chi entra ed esce. L'intuizione di Ushikawa è corretta e il suo piano avrebbe successo se non fosse per l'entrata in scena di Tamaru (il factotum della "signora" per conto della quale Aomame vendica le donne che hanno subito violenza), che blocca il detective un attimo prima che possa mettere le mani sulla ragazza. Quel grande affabulatore contemporaneo che è Murakami Haruki ha saputo, con la trilogia di "1Q84", creare un universo allo stesso tempo autonomo e sinistramente prossimo al nostro: in questo terzo libro si appresta a scioglierne tutti i misteri, a rispondere alle domande con cui nel precedente volume ha stregato i suoi lettori. Poche volte come in questo caso si può parlare di un romanzo che contiene mondi: tante e tali sono le suggestioni, i temi, le ossessioni a cui riesce a dare forma Murakami.


La mia fotografia
Grazia Neri
Feltrinelli
Euro 25
 
Pochi sanno che Grazia Neri non è una fotografa. In compenso, sanno tutti che attraverso la sua agenzia sono passati i più grandi nomi della fotografia mondiale. Grazia Neri si è mossa con autorevolezza, e allo stesso tempo con levità, nell'ambiente dell'arte e della cultura; in questo libro racconta gli incontri, i minimi come gli eccezionali, che hanno costellato la sua vita: dall'infanzia, solitaria e piena di libri, all'euforia del dopoguerra, alla Milano borghese e imprenditoriale degli anni cinquanta, quella che si delinea a poco a poco è anche un po' una storia d'Italia e degli italiani. E Annie Leibovitz, André Malraux, Leo Longanesi, Jacqueline Kennedy sono solo alcuni dei personaggi straordinari di cui racconta, in un testo arricchito da immagini scattate dai fotografi più diversi, quelli che meglio di altri hanno saputo cogliere e interpretare lo spirito del loro tempo.



A sud del confine, a ovest del sole
Haruki Murakami
Einaudi
Euro 22


L’ultimo romanzo di Murakami ruota intorno alle peripezie di una coppia di amanti. Quando Hajime e Shimamoto s’incontrano per la prima volta hanno dodici anni. Lei, quasi distrattamente, afferra per un attimo la sua mano, e il destino erotico di lui è già segnato, anche se allora non se ne accorge. I dieci secondi del loro unico contatto fisico costituiscono la prima manifestazione del suo risveglio sessuale. La cacciata dal paradiso arriva per loro alla fine dell’anno scolastico. Hajime si trasferisce in una città poco lontana ma la modesta distanza, data la loro età, è quanto basta a troncare il rapporto.

Gli anni del liceo passano per lui in un tipico stato di alienazione fino a che non trova una fidanzata, Izumi: lei resiste al suo ardente desiderio sessuale e la coppia tira avanti a strappi. Poi Hajime incontra la prima donna con cui finisce a letto, la prima che risponde all’intensità del suo appetito sessuale. La donna è la cugina di Izumi e i due seguono ciecamente il loro istinto. Izumi scopre il tradimento e Hajime raggiunge una consapevolezza crudele: la passione sessuale non appartiene alla sfera morale e lui si sente stranamente privo di colpa. Per la prima volta nella sua vita si rende conto di essere definito e motivato da quello che ogni scrittore chiama con un suo nome – per ÄŒechov è una “forza irresistibile”, per Goethe “affinità elettiva” e per Murakami “magnetismo”.

Hajime si trascina attraverso i suoi vent’anni, sposando alla fine una ragazza più giovane. Ma non può sfuggire all’assillante senso di inautenticità, di irrealtà della sua vita. Inevitabilmente, Shimamoto appare. “La triste verità è che certe cose non possono tornare indietro”, dice Shimamoto ad Hajime. “Una volta che prendono una direzione, qualsiasi cosa tu faccia, non possono tornare a essere quello che erano. Se anche una piccolissima cosa va storta, è così che rimarrà per sempre”. Questo libro saggio e meraviglioso è pieno di verità nascoste, ma forse questa è la più essenziale, anche se la più difficile da sopportare.