Libri 2012

1Q84
Haruki Murakami
Einaudi
Euro 20
 
1Q84 si apre con la protagonista femminile, Aomame, su una scala di emergenza che conduce a una realtà alternativa. All’inizio si dimentica di aver compiuto questa impresa, ma poi comincia a notare piccoli dettagli che non combaciano con i suoi ricordi e diventa sempre più confusa. I capitoli del libro sono divisi equamente tra le bizzarre esperienze di Aomame e quelle di Tengo, un tipico eroe di Murakami passivo e senza successo. Tengo vive in una sorta di limbo e prova a fare lo scrittore, ma come le altre sue attività anche questa è a un punto morto. La sua mancanza di esperienza, tuttavia, non gli impedisce di accettare una proposta: dovrà riscrivere segretamente il libro di una diciassettenne per partecipare all’ambito Akutagawa prize. I lettori potranno chiedersi se Tengo e Aomame vivono in un mondo simile al 1984 di Orwell o se abitano il 1984 reale. Dopotutto, le autoradio trasmettono i successi di Michael Jackson, la principessa Diana è ancora viva e i notiziari seguono la guerra tra Iran e Iraq. In 1Q84 i confini tra il mondo di Murakami e il nostro diventano meno chiari: la stranezza comincia a essere familiare e ciò che è familiare suona strano. Questo aspetto spaesante lascia molti enigmi aperti all’interpretazione, eppure le descrizioni vivide e l’umorismo arguto tengono avvinti i lettori di 1Q84, riportandoli alla violenta circolarità della storia del ventesimo secolo. Questo romanzo – impantanato nella morte e nel feticismo, nutrito dall’ironia – potrebbe diventare una lettura obbligatoria per chiunque voglia fare i conti con la cultura giapponese contemporanea. 
Matthew Chozick, The Japan Times

La Cina in dieci parole
Yu Hua
Feltrinelli
Euro 18,50
 
La Cina è davvero cambiata quando è passata “dall’era in bianco e nero” di Mao, “all’epoca a colori dell’economia” di Deng Xiaoping? Rispondendo alla sua stessa domanda, lo scrittore Yu Hua suggerisce che un tipo di pazzia è stato semplicemente sostituito da un altro. Oggi sono annunciati in continuazione nuovi aeroporti e autostrade proprio come durante il grande balzo in avanti (1958-61) le cifre sul raccolto gonfiate fino alla follia portarono più di otto milioni di persone a morire di fame nella sola provincia del Sichuan. La Cina in dieci parole è una raccolta di saggi semplici e discorsivi che spiegano la storia recente del paese attraverso dieci termini chiave, da popolo e leader a taroccato e intortare. Yu se ne serve per andare avanti e indietro dalla Cina di oggi a quella in cui è cresciuto. La violenza è una costante. Quel che è cambiato, secondo Yu, è l’intensità della degradazione morale. La capacità di Yu di trovare l’assurdo nella disperazione può rendere quella disperazione ancora più dura da sopportare. Non è facile distillare mezzo secolo di storia di 1,3 miliardi di persone in racconti che anche un ragazzino potrebbe capire, ma Yu ha fatto un valido tentativo. Pico Iyer, Time


Frankestein
Mary Shelly
Feltrinelli
Euro 8,00
 
“Uno spettro si aggira per l’immaginario collettivo, e questo spettro si chiama Frankenstein. Mary Shelley ha indubbiamente creato un capolavoro, ma anche una sorta di icona pop, divenuta proverbiale e versatile, tale da essere evocata nelle situazioni più impensate. [...] Da un lato Frankenstein suscita interesse come ipotesi sulla possibilità di un mortale di sostituirsi a Dio, o alla Natura, mentre dall’altro riporta alla luce ogni sentimento di orrore e di repulsione radicato nei più profondi recessi dell’animo umano. Sotto questo punto di vista, l’impatto dell’opera sul lettore è duplice, stimolandone allo stesso modo l’interesse così come le più cupe emozioni; il ritmo serrato dell’inseguimento assieme ai crimini perpetrati dal mostro contribuiscono ulteriormente a tenere alta la tensione, mentre il pericolo della cosiddetta “hideous progeny” - a cui la creatura potrebbe dare origine se dotata di una compagna della stessa specie - provoca le stesse paure generate dal dilagare di una pestilenza… (dall’“Introduzione” di Giorgio Borroni)


Swinging City
Valentina Agostinis
Feltrinelli
Euro 18,00
 
Il 1966 è un anno decisivo per Londra. A partire dal 1963, la capitale britannica è una città in fibrillazione, un centro di innovazioni a tutto campo - nella musica, nella moda, nella fotografia, nel cinema, nel costume. Nel mondo si impara a vestirsi come vogliono le boutique londinesi, si ascolta la musica che nasce nei club e che si trasforma in epidemia globale, le immagini di artisti e fotografi precedono la società che cambia e la Pop Art si fonde con i gesti e i modi della vita dei giovani. In tre anni la swinging city riesce a toccare l'immaginazione di tutto il mondo. Michelangelo Antonioni arriva a Londra per preparare il suo nuovo film Blow-up, proprio nel gennaio del 1966. Quando cominciano le riprese, a fine aprile (protagonista un giovane fotografo di moda, uno di quei maghi dell'immagine che Antonioni, con rara preveggenza, definisce allora "i nuovi persuasori"), il regista è ben consapevole che sta "registrando" una rivoluzione in atto, una rivoluzione che avviene grazie al gioco, alle idee, alla creatività, alla spudoratezza di un manipolo di persone geniali, libere da vincoli di classe, da priorità accademiche e da inibizioni culturali. Da quella Londra, e da quel film, è discesa una "follia" che ha contaminato tutto. E il mondo non è più lo stesso.